Tommaso d'Aquino: Tommaso analizza il rapporto maestro e discepolo sotto l'aspetto del conoscere e intende rispondere al problema se l'apprendimento si possa realizzare nell'interiorità del soggetto o se se possa essere indotto. Tommaso sostiene innanzitutto che gli esseri creati posseggano una capacità causativa.
inoltre riteneva che ogni essere umano fosse da considerarsi come soggetto autonomo, con una propria identità individuale. Sia rifiutando la tesi che la conoscenza provenga totalmente da fuori, sia quella che affermava che la conoscenza proviene tutta da fuori, egli sceglie la via intermedia.
Il docente conduce il discepolo alla conoscenza accompagnato dal lume della ragione che è già predisposta nel discepolo.
Averroè: Riteneva che non solo l'intelletto agente, ma anche quello passivo fosse unico e separato, e che per tanto, la scienza e la conoscenza fossero riconducibili a un'unica intelligenza, esterna agli esseri umani, fonte della loro universalità e stabilità. Tale unicità dell'intelletto era, per il commentatore di Arist
otele, il fondamento del rapporto tra discepolo e maestro.